Nebrodi ovest – 22 Luglio 2013

In Sicilia fa caldo.. molto caldo (tranne un paio di mesi l’ anno..), e in estate ci si scioglie “come neve al sole”; quindi a luglio o agosto, se dovete prendere la vostra bella moto, scordatevi di imbardarvi di protezioni pesanti e tutto il resto per fare il breve tragitto casa lavoro.. vi dovete muovere alla svelta, e cosa più importante, senza sudare! Tutto ciò vi porta a calcolare il tempo del “rosso” dei semafori, a camminare con i gomiti belli larghi e cerniera della giacca aperta fino all’ ombelico in caso di basse velocità, a ricercare come l’ acqua nel deserto le zone d’ ombra, e varie altre strategie per evitare qualsiasi sosta anche di pochi secondi.. pena la produzione incontrollata di un lago di sudore. Se si decide di uscire in moto per tutto il giorno allora è cosa buona e giusta dirigersi verso la “frescura” dei monti.. e anticipare l’ orario della partenza al mattino presto presto.. tipo le 5,30.SAM_3570rit.jpgSi parte! Da Acate dritti fino ad Enna quindi, poi la buona (ma a tratti malmessa, peccato) ss121 fino a Leonforteincrocio rit.jpge da Nicosia la bella ss120 piena di curve che ci portano fin su a Cesarò, passando per CeramiSAM_3588rit.jpg e Troina. A Nicosia una sosta in Piazza Garibaldi all’ antica Gelateria ce la meritavamo. Si, plurale, perchè avevo dimenticato a dire che ero in compagnia di un mio amico motorizzato Ténéré 660. Qui adocchio un centauro che intuivo non era italiano.. e siccome sono curioso (a volte un pò troppo..) sono andato a chiedere.. era francese infatti. Mizzica dalla Francia! Ho subito chiesto che moto avesse.. e indovinate la risposta.. una GS. Bene mi fa piacere, ma pensavo a qualcosa di meno comune; gli chiedo dove sta la moto e mi avvio a vederla.. giusto per curiosità. Io credevo fosse la versione più conosciuta, i modelli più recenti, ed invece..SAM_3586rit.jpgEccola, alla faccia di chi dice che la roba datata non è valida!

Arrivati a Cesarò, piccolo e grazioso paesino ai piedi dei Nebrodi, troviamo un paio di non più giovani signori che, affascinati dalla vista di due moto secondo loro moderne (macchè moderna, la mia ha 15 anni!), ci invitano ripetutamente e con entusiasmo a ritornare per assistere alla festa del Santo patrono del paese, San Calogero, che sarebbe avvenuta a breve. Alla fine avevo quasi accettato, tanto hanno insistito.SAM_3591rit.jpg

Peccato che la foto sia venuta sfocata.. sarebbe stato un bel quadretto ih ih. Risaliti in sella, ci mettiamo in marcia per addentrarci finalmente nei Nebrodi, percorrendo la splendida ss289 che attraversa nel vero senso della parola i suddetti monti. Se vi trovate in Sicilia vi consiglio vivamente di percorrerla soprattutto se vi piacciono le belle curve e l’ asfalto a regola d’arte, e credo sia uno dei percorsi d’ obbligo da fare in moto in Sicilia.

Qui si che fa fresco!

Sosta a metà cammino, tra l’ incontro di vari maialini neri e un sano rinfrescante sorso d’acqua..SAM_3597rit.jpg..e foto di ritoSAM_3595rit.jpg

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ma prima di rimetterci in marcia alla volta di San Fratello, e “sfociare” quindi nel Mar Tirreno, ci fermiamo a Miraglia, o Portella Femmina Morta (nome rassicurante..), da cui si arriva al Monte Soro, una delle vette più alte della Sicilia.

SAM_3602rit.jpg Bella la vista nel tragitto quando, percorsa l’ ultima galleria di questa strada statale, si arriva di fronte ad una distesa di blu, il Mar Tirreno, nonostante ci si trovi non al livello del mare. Purtroppo non ho foto che testimonino l’ emozione provata perchè ero concentrato a far bene quelle curve, che meritavano degni.. angoli di piega ;)

Percorsa la turistica litoranea che porta fino a Capo d’ Orlando, entriamo nuovamente  nell’ ottica del buon asfalto e delle belle curve: ss116, segnatevi questa strada, una delle più belle della nostra isola. Da Naso, passando per Castell’ Umberto e Ucria, fino alla nota Floresta, comune più alto della Sicilia, a ben 1275 metri di altitudine, dove ad ottobre ogni domenica del mese si svolgono sagre dei prodotti tipici.. noi eravamo “leggermente” fuori periodo.

SAM_3608rit.jpgCi avviamo verso casa quindi, terminando di percorrere la bella statale, per arrivare poi a Randazzo, Bronte (conoscete tutti il suo “oro verde”, vero?) e da Catania farci l’ ultima oretta di strada fino a casa. Alla prossima!